Recepimento Direttiva UE 2019/1937 - La nuova legge italiana sul whistleblowing

A più di un anno dal termine fissato dall’Unione Europea per recepire la Direttiva UE sul Whistleblowing (17 dicembre 2021), l’Italia ha finalmente recepito la normativa europea che tutela i whistleblower nel proprio ordinamento il 9 marzo 2023. Le aziende italiane pubbliche e private con più di 50 dipendenti sono chiamate a dotarsi di un sistema di segnalazione in linea con i requisiti previsti dalla nuova normativa e rivedere i propri processi interni.

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L’arrivo della Direttiva sul Whistleblowing in Italia

Le misure a tutela dei segnalanti sono in vigore in Italia da anni (modello 231), ma sono presenti delle carenze che sono destinate ad essere affrontate dalla Direttiva UE sul Whistleblowing. L’Italia non ha rispettato il termine di attuazione e il processo di recepimento si è dimostrato tutt’altro che trasparente con le richieste di un’attuazione urgente sempre più forti.

Requisiti e obblighi previsti

L’atto, emanato dagli organismi comunitari nel 2019 e il cui termine di recepimento era scaduto il 17 dicembre dell’anno scorso, introduce importanti novità nel regime di tutela garantito a tutti coloro i quali segnalano un presunto illecito avvenuto all’interno di un’organizzazione (chiamati con il termine inglese “whistleblower”).

Il Decreto Legislativo n. 24, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 marzo 2023, prevede tra le diverse misure:

Scopri di più sui requisiti della nuova legge nei video

La nuova legge italiana sul whistleblowing: Rischi, implicazioni e prospettive per le aziende italiane

La nuova legge italiana sul whistleblowing: Sessione domande & risposte

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